L’etimologia della parola atleta deriva dal greco antico ἀθλητής athletés, da âthlos cioè lotta, colui che lotta, in senso lato per raggiungere un risultato o per vincere un combattimento.
L’atleta nel mondo classico non era semplicemente un soldato o un combattente, ma un uomo di virtù che si esercitava nell’arte atletica, per cui doveva saper correre, saltare, lanciare, combattere e sacrificarsi per raggiungere il risultato.
Il concetto di atletica comprende i giochi olimpici che noi oggi conosciamo bene come l’atletica leggera: correre saltare lanciare; ma anche quelli di cui abbiamo dimenticato nel linguaggio corrente la definizione di atletica pesante che comprende oggi lotta, pugilato, pesi.
In sintesi sono tutte discipline assoggettate allo studio dell’Artes martiales (Latino) l’arte o tecnica di Marte il dio della guerra, essenzialmente l’arte militare.

Infatti la famosa Maratona che chiude tradizionalmente tutti i giochi olimpici non è altro che la rievocazione dell’impresa del messaggero Filippide che corse per un giorno intero per portare le informazioni della vittoria fra gli Ateniesi e Sparta.
Per raggiungere il risultato corse fino a morirne, pronunciando come ultime parole “siamo vittoriosi”.